Abbasso l’Uovofobia!
E niente, ormai è diventata la mia missione, nonché battaglia quotidiana: riabilitare la cattiva reputazione delle uova (del tuorlo nello specifico) 💪🏼 😁
Fin da quando ho iniziato questo lavoro, alcune delle frasi più ricorrenti sono “ma le uova fanno venire il colesterolo” “ma posso mangiare anche i tuorli?” “tranquilla io mangio massimo 2 uova a settimana”.
Le uova sono alimenti “perfetti”, povere di carboidrati, ricche di proteine ad alto valore biologico, vitamina D (essenziale per l’assorbimento di calcio e magnesio e per la salute del sistema immunitario), vitamine liposolubili (K, E, A), vitamine del gruppo B, acidi grassi DHA, colina, luteina e zeaxantina, micronutrienti (presenti nel tuorlo!) ancor più importanti per le donne in gravidanza e allattamento.
Ancora oggi però, nonostante le evidenze scientifiche dimostrino tutt’altro, quando le analisi del sangue rilevano che abbiamo il colesterolo alto, ci viene detto (spesso da medici poco aggiornati purtroppo) che dobbiamo eliminare dalla nostra alimentazione tutti i cibi ricchi di colesterolo (prime fra tutte le uova), ci viene raccomandato di consumare frutta e verdura, carne e pesce magro, formaggi magri e cereali. Di lì a poco ci ritroviamo a mangiare tutto sgrassato, light e di conseguenza prevalentemente carboidrati e zuccheri semplici. Peccato però che molte volte, nonostante l’alimentazione apparentemente impeccabile, extra magra e priva di ogni traccia di colesterolo, il valore ematico non si abbassi affatto, in alcuni casi addirittura aumenta. Come è possibile?🤔
Per capire questo paradosso, basterebbe prendere un qualsiasi libro di biochimica per scoprire che l’enzima chiave nella sintesi del colesterolo, l’HMG reduttasi, viene stimolato dai carboidrati (in particolare gli zuccheri semplici) ed inibito dal colesterolo alimentare. Quindi tutto l’opposto di ciò che ci è stato insegnato! 😱 Di conseguenza, un’alimentazione sbilanciata verso i carboidrati (anche se vegana!) causerebbe l’aumento della produzione del colesterolo endogeno.
Sì, perché il colesterolo assunto con l’alimentazione incide solo per il 10% su quello ematico. L’85-90% è prodotto a livello endogeno, ossia dal nostro corpo per adempiere a tutta una serie di funzioni necessarie (membrane cellulari, sintesi ormonale, metabolismo della vitamina D, solo per citarne alcune). Quindi, se il colesterolo introdotto con la dieta è insufficiente, il nostro organismo ne produrrà di più a livello endogeno.
Diventa chiaro dunque che chi ha il colesterolo ematico elevato, dovrebbe ridurre le fonti di carboidrati e di zuccheri e non togliere dalla propria alimentazione le uova!
Ovviamente il resto dell’alimentazione deve “collaborare”, ad esempio, dev’essere presente un’adeguata quantità di fibra (dalla verdura) che imprigioni il colesterolo ematico e lo indirizzi verso l’escrezione e che riduca lo stato infiammatorio del corpo.
Ok, quindi se la glicemia è elevata, quasi sicuramente lo sarà anche il colesterolo. Ma invece nei casi in cui il valore del colesterolo è elevato indipendentemente da una glicemia buona? 🤔le cause da indagare possono essere molteplici: problemi ormonali (amenorrea, PCOS, endometriosi), patologie autoimmuni, pillola anticoncezionale o altri farmaci, perdita eccessiva di massa magra, infezioni ricorrenti, stress.
Di fatto, il colesterolo ematico aumenta in risposta ad uno stato infiammatorio, bisognerebbe quindi indagare quali siano le cause dietro l’infiammazione e non semplicemente prendere statine ed evitare di assumerlo con la dieta.
Il colesterolo diventa pericoloso a livello cardiovascolare quando viene ossidato, da alcuni processi industriali (es le alte temperature: latte UHT, sottilette, carne processata (wurstel)) o in caso di infiammazione cronica.
Beh, se non lo avete capito, io sono una egg-lover dichiarata ❤️
Le adoro soprattutto a colazione, col tuorlo morbido, abbinate ad avocado e pane tostato oppure strapazzate con una spolverata di cannella, ma anche a pranzo (magari in una finta carbonara con le zucchine) o a cena, aperte su pomodorini o finocchi cotti.
E voi?
Dott.ssa Cristiana Sberna